È un sogno poter dormire fino a tardi, senza svegliarsi con il mal di testa oppure l’incubo di dover guidare sul Tetto del Mondo per tutta la giornata.
Oggi sarà di relax. Dopo la colazione prendiamo dei taxi ed andiamo al Potala Palace: per poterlo visitare domani dobbiamo prenotare oggi di persona con passaporto alla mano. Lhasa è una gran bella città, diversa da tutto quello che abbiamo visto fino ad ora. Pulita, organizzata e militarizzata. Su strada anche per i pedoni ci sono continui posti di controllo con metal dector e squadre SWAT come se ci fosse un segnale di pericolo in atto. Ci fermiamo a pochi passi dal Potala, è davvero maestoso, le foto non danno l’effettiva idea di quanto è bello e grande. Controlli minuziosi per entrare nell’area e lunga passeggiata fino alla biglietteria. Una moltitudine di persone che prega, che si getta in terra fino a toccare il suolo con la fronte per poi rialzarsi e ricominciare. La religiosità di questo popolo è fortissima. Si devono fare almeno tre giri del Potala e nelle mani tutti hanno un rosario, o la campana tradizionale che gira o altre strumenti che non saprai come chiamare. La maggior parte di queste persone sono grandi di età, ed anche se malfermi sulle gambe con evidenti problematiche nel deambulare vanno avanti ostinati per concludere la loro preghiera. Effettuata la prenotazione torniamo indietro e ci dirigiamo al Jokhang Temple, il tempio più vecchio di Lhasa, residenza di principi e Dalai Lama già dal VII sec.
Lunga passeggiata sulla Walking Street, negozi stupendi: mi affascinano quelli che vendono erbe, spezie e aromi, hanno veramente di tutto a dei prezzi bassissimi.
Siamo nella piazza dello Jokhang, è grande ed anche qui controlli a tappeto con militari anche sui tetti delle abitazioni. Centinaia di fedeli sono inginocchiati per pregare con l’identico sistema, è incredibile. Facciamo il biglietto ed entriamo: questa cattedrale della religione buddista è spettacolare, ci sono figure, monumenti e statue provenienti dall’India e dal Nepal e molte foto del secondo Dalai Lama, o più precisamente della seconda reincarnazione. I turisti hanno una corsia diversa dai fedeli, quest’ultimi visitano tutte le cripte ed offrono burro di Yak e liquido combustibile per mantenere vivi i lumini votivi. La nostra guida ci da delle informazioni di massima, ma noi rimaniamo affascinati da tutto quello che ci circonda. Il top è quando saliamo al terzo piano da dove si può osservare in posizione privilegiata il Potala. Un incanto, una visuale a 360° della città.
Torniamo a piedi in hotel dopo aver pranzato in un caratteristico ristorante ed il pomeriggio lo dedichiamo al DFN (dolce far niente). Domani ci sarà tempo per conoscere meglio il cuore di questa meravigliosa Lhasa.