Che nottata. Celestino con Mehmet che intonavano tutta le note musicali possibili. Marco che faceva da basso ed un altro paio che non sono riuscito ad identificare. Certo dormire in 12 in una stanza di forse 25 metri non è il massimo ma c’è chi come me è riuscito a dormire qualche ora abbondante. Chi è incavolato è Bert che è stato a guardare il soffitto tutta la notte. In più non girava un filo d’aria e gli odori descritti ieri aromatizzavano tutto l’edificio.
Ci laviamo come i gatti ed andiamo a prendere le moto al parcheggio con Andrej che già ci aspetta all’ingresso. Ci sono 6 gradi ed una nebbia fitta siede sui campi circostanti.
A proposito di ieri mi sono dimenticato 3 anniversari importanti: le tristi Torri Gemelle, il compleanno di Martina che compie 28 anni ed i miei 33 anni di servizio nella Polizia di Stato.
Il costo dell’ostello è di euro 8,25 per persona, e salutiamo le decine di bimbi che si stanno preparando per andare a scuola. La polizia ci scorta fino alla M1 e facciamo sosta per rifornimento e colazione dopo circa 50 km. Qui pagare la benzina, che costa circa 0,80, è un problema perché l’esercente vuole sapere quanti litri mettiamo con il pagamento anticipato. E come facciamo a saperlo per 11 moto e 2 furgoni??? Riusciamo però a convincere la nostra amica benzinaia che ci lascia rifornire i mezzi pagando soltanto alla fine il totale.
Fortunatamente la temperatura continua a salire fino ad arrivare ai venti. Seconda sosta caffè. Si procede bene su questa strada ampissima a 2 corsie per ogni senso di marcia. Attenti sempre ai limiti di velocità per la presenza possente di polizia ad ogni incrocio con autovelox e telecamere ovunque. Ma non abbiamo fretta. Mosca è a poche ore ed abbiamo tutto il tempo, quello che ci manca ancora è la prenotazione dell’Hotel. Non abbiamo un supporto e dobbiamo fare da soli. La crisi politica aperta in questa parte d’Europa è forse responsabile.
Ma con Bert e Tina si riesce a prenotare in un buon albergo ad un prezzo incredibile per Mosca, circa 80 euro per tre notti più uno sconto del 50% sul parcheggio che qui costa come una suite imperiale all’Hilton!!!
Il mio GPS in Russia naviga solo su grandi tratte ma fortunatamente Richard ha il dettaglio della città. Siamo fermi a 50 km dall’hotel ALFA, partiamo. Ci avviciniamo alla grande Mosca più che con timore, con attenzione: una sorta di autostrada che parte dalla periferia, malconcia e malandata, entra in città e la taglia in due con un numero indefinito di tangenziali e complanari. C’è da diventare pazzi. Il traffico è allucinante e la guida della maggior parte degli automobilisti è follia pura. Cambiano corsia a 200 all’ora guidando come fossero bendati, alla chi c’è c’è, ti sorpassano ad 1 cm a velocità elevate da non credere. Pensavo che dopo aver visto guidare i cinesi di peggio non poteva esistere, invece pare proprio di si.
La polizia? A differenza del controllo assiduo fuori città qui non vi è traccia di colleghi e le auto giocano tra le 4 e 5 e 6 corsie come in una sorta di Le Mans. Procediamo quindi con la massima cautela ed in fila indiana su una unica corsia, ci avviciniamo alla parte est della città. Km di traffico si alternano a km di strada libera ed il caldo raggiunge quasi i 30. Una estate da raccontare questa.
Impieghiamo quasi due ore per arrivare in albergo, fortunatamente integri. La reception ci riserva una accoglienza particolare e dopo averci fatto parcheggiare le moto, le chiude in un quadrato con delle transenne. Questo mi fa pensare che il problema della sicurezza non è da sottovalutare da queste parti, non si spiegherebbe un costo orario del parcheggio di euro 4 per ogni ora.
La stanza è al 22° piano, la vista è meravigliosa: un parco immenso, più che parco direi una foresta che arriva lontanissimo fino a lambire i grattacieli del centro città. Mosca con i suoi 16 milioni di residenti è la città più abitata d’Europa e la seconda per estensione.
Il primo pensiero appena entrato in camera è una doccia rinfrescante, siiiiiiiii. Due ore su un vero letto per riprendersi un pochino dalla notte precedente ed alle 18.00 briefing nella hall con tutti e 16 gli intrepidi di MfP. Programma libero per la sera ed un appuntamento per l’indomani per visita alla città. Non ho voglia di girare questa sera e mentre gli altri si infilano nel metrò io con Celestino e Veronica me ne vado a cena di fronte l’albergo. Mehmet rimane in camera, è un attimo rattristato perché oggi è stato cazziato un po’ da tutti, il suo “roncare”, come dicono in Spagna, non ha fatto riposare quasi nessuno e non immaginate come sia importante dormire bene quando si viaggia in questo modo. Tra due giorni prenderemo la Transiberiana che significano km e km su una strada dritta che va all’infinito: su questo percorso i colpi di sonno sono quasi inevitabili se non sei perfettamente riposato.