Oggi la sveglia è con relax, almeno per chi non ha avuto i “roncador” nella stanza. Abbiamo in programma una giornata free, chi va a visitare il Cremlino, chi rimane a riposare, chi fa manutenzione ai mezzi chi fa altro.
Al mattino è freddino ma come fa capolino il sole la temperatura si alza. Prendiamo la metro di fronte l’albergo pagando un ticket di poco meno di un euro e con 5 fermate siamo nei pressi della Piazza Rossa. Facciamo una lunga passeggiata tra le vie del centro ancora semideserte, le griffe più importanti del mondo sono presenti in questi duecento metri di viale pedonale lucidato a specchio.
Prendiamo un ottimo caffè e ci affacciamo sulla leggendaria Piazza Rossa. Operari stanno montando delle impalcature su tutta la piazza, a breve ci sarà una ricorrenza molto importante e si preparano per una grande festa.
La piazza è gremita di turisti di tutte le parti del mondo, si fa la fina per visitare il Mausoleo di Lenin, ma noi scegliamo di farne un’altra più lunga per visitare il Cremlino. Nel 2002 l’ingresso era libero, ora trovo invece controlli polizia, metal detector, perquisizioni personali, tutta un’altra storia.
I giardini alle spalle del Cremlino, dove c’è un altro importante monumento ai caduti, è meraviglioso e numerosi laghetti artificiali inventano dei fantastici giochi d’acqua.
Dalle lunga scalinata saliamo sul ponte che da l’ingresso alla piazza interna del Cremlino da dove si accede alle basiliche. Se ne possono visitare soltanto due, le altre sono chiuse: all’interno possiamo ammirare dei preziosissimi affreschi che raccontano la storia del paese e qui riposano i personaggi che hanno fatto la storia della grande Russia, Zar e religiosi di tutti i tempi.
Camminiamo per ore e consumiamo un veloce pasto in un fast food alle spalle della metropolitana. Torniamo in hotel, abbiamo un appuntamento nel pomeriggio con un collega dell’Interpol che ci porterà a fare un tour in moto nella grande capitale.
Il collega si chiama Eugenio, credo, e si presenta con una Yamaha custom con il sound di un trattore Lamborghini prima serie. È tutta bianca ed ha il manubrio lungo un metro e mezzo, specchietti retrovisori grandi come un’unghia, insomma una vera opera d’arte.
Lui è da poco a Mosca e ci fa da staffetta con l’aiuto del navigatore. La direzione è all’Università di Mosca che è situata su una collina da cui domina l’intera città. Il luogo è il punto di ritrovo di centinaia di motociclisti ma non solo: se hai la macchina senza targa e modificata vieni qui, se hai la macchina con la targa semicoperta pure, se vuoi gareggiare in velocità a duecento allora con moto e macchina vieni qui, se vuoi girare con la moto su una ruota davanti agli occhi indifferenti della polizia vieni qui, se vuoi tirare con Porsche e Ferrari fino a quando i pistoni non escono dal cofano vieni qui, se vuoi giocare con le macchinine elettriche su un circuito disegnato sull’asfalto vieni qui, se vuoi girare nuda con tacchi da 20 vieni qui, se vuoi bere un caffè eccezionale vieni qui!!! Insomma, si hanno tanti motivi per venire in questo posto.
Curiosiamo tra queste particolarissime motociclette che di originale non hanno più nulla. Passeggiamo sul lungo viale e scattiamo decine di foto tra i presenti. Anche noi siamo una novità per loro e rimangono tutti di sasso quando leggono il nostro itinerario sulle cartine attaccate sulle nostre valigie. Sta facendo buio ed arriva un altro amico di Eugenio che ci farà strada per un’altra visita interessante: il monumento della Vittoria dedicato alla Seconda Guerra Mondiale.
Ci si arriva dopo numerose tangenziali e superstrade ed è ubicato in uno spazio verde immenso. Una stele di 141 metri, in bronzo, dal peso incredibile, sta li a ricordare la vittoria della guerra ma anche le vittime. Tutt’intorno un colonnato gigantesco, una cupola altrettanto grande e terrazze e poi scalinate. Da noi sarebbe impossibile trovare uno spazio per poter realizzare qualcosa del genere.
Aspettiamo il buio della notte per vedere lo stesso spettacolo con il colore delle luci ed il risultato credetemi è strabiliante. Riaccendiamo i motori e torniamo in albergo, la giornata è stata pesante e non tutti scelgono di andare a cena in un posticino caratteristico poco distante. La notte è fredda e sta cominciando a piovere.