Approfittiamo della colazione dell’hotel prima di prendere la strada per New Orleans.
La tappa di oggi è morbida: solo 350 km che percorreremo in poco più di 4 ore. Usciamo dalla freeway e, mentre cerchiamo di far manovra per entrare nel compendio del motel, Veronica tenta una retromarcia azzardata e mi centra in pieno: fortunatamente non cado in terra ma va in frantumi il mio fendinebbia e lo stop dell’Iveco. Pazienza! In viaggi così si deve mettere in conto anche questo. L’albergo che abbiamo prenotato è a 15 km dal centro, comodo ed ha un prezzo contenuto. La sistemazione è sempre in quadruple ed ha anche un ampio parcheggio. Decidiamo di pranzare e poi uscire per trascorrere una serata in città, New Orleans di notte ha una fama indiscutibile.
Diamo una sistemata ai Daily ed alle moto, ordiniamo i bagagli e con un autobus andiamo tutti in centro, direzione il mitico quartiere francese. Le aspettative non vengono deluse neanche un po’: un caos all’ennesima potenza, le strade del quartiere sono invase da ogni tipo di musica, da ogni tipo di gente, band, barboni, fuori di testa e migliaia di persone che completamente ubriache vagano per i vicoli vestiti da pirati, svestiti, donne a seno nudo, mancano solo i nani e le ballerine. Rimaniamo attoniti da tanta confusione, sembra di essere ad Ibiza o Faliraki più che sulle rive del Mississippi.
Forse non sarà questo il volto originale della New Orleans che l’ha resa famosa, ma questo è quello che troviamo oggi.
Dopo aver cenato in un grazioso localino ci facciamo largo tra la folla impazzita. La musica è assordante, c’è chi ti invita ad entrare nel suo bar prendendoti per mano, c’è l’ubriaco che ti offre da bere dalla sua bottiglia, ragazze poco vestite che dai balconi mettono in vista la loro mercanzia e tanto altro. Guadagniamo l’uscita dal quartiere fino a raggiungere di nuovo il capolinea degli autobus, si torna al motel e sull’autobus commentiamo ridendo la divertente serata.