Ci prendiamo qualche ora in più di riposo ed alle 11 usciamo a piedi, direzione centro, sempre in compagnia di Lino.
Il nostro amico ha i genitori originari di Castelfranco Veneto, è nato a Buenos Aires e da piccolo si è trasferito a Toronto. I suoi genitori avevano una fattoria, ma lui si è innamorato dell’uniforme della polizia, dove ha prestato servizio per oltre 30 anni. Ora è membro esecutivo di IPA Toronto ed ha collaborato alla pianificazione del nostro soggiorno nel paese unitamente al nostro Ufficiale di Collegamento DCSA ed all’Ambasciata italiana.
Fa freddissimo, c’è un vento pungente che arriva dal lago che fa scendere la temperatura a circa 3°. Se penso che un mese fa in Costa Rica superavamo i 40°, abbiamo una escursione di 40, non male.
Arriviamo in centro in un quarto d’ora, grattacieli, negozi, maxi schermo ovunque, sembra di essere a Time Square. Davanti al Municipio facciamo delle foto, c’è una enorme piazza con una piscina centrale semivuota e la scritta Toronto a grandi lettere. Per pranzo ci rifugiamo nel gigantesco centro commerciale dove è possibile mangiare di tutto, da qualunque parte del mondo. Toronto è definita la città più cosmopolita in assoluto e basta guardarsi intorno per vedere quanto è vero.
Rientrando in hotel decido di dare una scorciata ai miei capelli ed entro in un coiffeur; subito la parrucchiera mi dice che non è possibile: tagliano solo a donne, ma poi insisto un pochino e quando le dico che sono venuto in moto da Panama per tagliarmi i capelli da loro acconsente, ma poi le devo raccontare tutta la storia di MfP e della nostra missione!
Questa sera siamo invitati a cena dal Console italiano, l’appuntamento è alle 19 e per l’occasione indossiamo le nostre uniformi. Il ristorante è italiano, un italiano vero per fortuna, con cibo e cucina in linea con la nostra migliore tradizione. La rappresentanza diplomatica italiana del Canada ha avuto nei nostri confronti un’attenzione unica.
Sono presenti al pranzo anche i rappresentanti italiani di diverse categorie, dal commercio alla politica, fino ai pensionati di GdF, e Carabinieri. Con noi c’è anche Anthony, un poliziotto in servizio a Toronto originario di Sora, ed un altro di nome Dominic, from Calabria, siamo praticamente a casa. Si parla un italiano con i più diversi accenti e la serata trascorre a raccontare aneddoti, esperienze e di come è nata MfP e come si è sviluppata nel corso degli anni.
La comunità italiana a Toronto conta circa 700 mila persone, è molto unita ed ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo di questa regione. Italiani sono ai vertici delle forze di polizia, italiani sono i maggiori industriali, italiani i più famosi avvocati ed italiani sono le persone che più si dedicano al sociale. Ad esempio hanno finanziato ospedali e scuole, costruito centri per anziani. I genitori si sono preoccupati per i figli ed ora i figli cercano di occuparsi come meglio possono dei loro genitori. È meraviglioso il calore umano che puoi sentire dalle loro parole e dalle loro strette di mano, sincere, autentiche.