Ultimo giorno a Playa. Ho trascorso la notte ad inviare il video che ha realizzato Giose, un riassunto del nostro tour in 5 minuti.
Il cielo è nuvoloso ma non c’è vento, chissà come sarà oggi il mare? Ci armiamo di asciugamano e andiamo in spiaggia alla Calle 10. L’acqua è ferma, immobile, se non fosse per il cojote che gira come un pazzo con un jet ski. Prendiamo dei lettini, posiamo i nostri zaini e ci tuffiamo nell’acqua blu/azzurra. È una sensazione meravigliosa e si riesce anche a nuotare. È ovviamente vietato allontanarsi dalla riva, i baywatch sono severissimi e quando Marco si spinge troppo al largo lo vanno a riprendere per le orecchie!!!
A pranzo si scatena un temporale intenso, il primo vero giorno di pioggia da quando siamo partiti e velocemente torniamo nelle nostre camere. Relax fino alle 16, abbiamo un appuntamento importante e cioè la partita di calcio dei bambini nel quartiere della Guadalupana. Abbiamo acquistato per loro palloni, parastinchi, magliette, borracce e guanti e questo pomeriggio gli faremo una grande sorpresa. La Guadalupana è un quartiere difficile a circa 10 km dal centro di Playa e Camillo, il proprietario dell’Hotel dove soggiorniamo, segue questi bambini come fosse per lui una missione.
Ha appena smesso di piovere quando giungiamo al campetto. Il campo sintetico è parzialmente allagato e facciamo un po’ di fatica ad accedervi. Montiamo il nostro striscione a bordo campo e posizioniamo i doni sul muretto di cinta. Arrivano i bambini, hanno una età compresa dai 6 ai 10 anni, maschietti e femminucce e come vedono i venti palloni e tutto il resto impazziscono di gioia. Vorrebbero prendere subito il loro regalo, ma si conviene di effettuare la consegna al termine della partita.
La squadra si divide in otto contro otto ed ecco il fischio di inizio. Arbitra Camillo che tra quelle piccolissime anime spicca altissimo come un grattacielo. Attacco e contrattacco, i bimbi corrono come motorini e le bambine difendono i loro spazi con grinta e tenacia. Non si arrendono neanche nei contrasti “più duri” e chiamano la palla come veri professionisti.
Due tempi da 15 minuti, le maglie rosa vincono 1 a 0, ed ora tocca a noi. Nel frattempo ci ha raggiunto la responsabile regionale della Polizia Federale, ci aveva promesso un saluto prima della nostra partenza ed ha pensato bene di intervenire, insieme ad altri suoi colleghi, a questo divertente evento.
“Ora tocca a noi” vuole dire che gli allenatori della squadretta di calcio sfidano MfP: sei contro sei, un tempo unico da venti minuti. Non possiamo rifiutare, la nostra gloriosa storia calcistica ce lo vieta. In porta Erriu, secondo portiere Ricky, Gino Ric Glauco Nina e Giose avranno il duro compito di sfidare il Messico, fuori casa e senza pubblico. Il “fiato” è quello che manca di più, andiamo sicuramente meglio in moto. Ric attacca senza tregua, Gino pure è preciso ed Erriu in porta è una bomba parando almeno tre gol fatti. Ma più passano i minuti e più l’Italia soffre e becchiamo la prima rete. Nonostante il tifo prendiamo anche la seconda rete. Entra in campo Celestino, il goleador del Real Madrid, ma si mangia almeno due goal a porta vuota. Un altro se lo mangia Giose calciando sull’albero fuori campo ed alla fine capitoliamo tristemente 3 a 0.
E vabbè, ci stava meglio un pareggio ma vince chi segna!
Arrivano le premiazioni ed i bambini in fila passano a ritirare il loro dono. Tutti hanno un pallone ed altri accessori, i portieri prendono i guanti, sono felicissimi e in posa davanti ai nostri obiettivi ci regalano dei sorrisi senza fine.
Ci salutiamo con tutti, polizia compresa e rientriamo in albergo. Senza dubbio questo è stato il momento più divertente da quando è iniziato il tour da Panama, almeno per me. Non ho mai riso così tanto, ma anche gli altri avevano gli occhi pieni di gioia. Basta davvero poco per essere felici.