Trasferimento da W a Detroit. Sappiamo che sarà dura e partiamo puntuali alle prime ore dell’alba.
Uno stop ogni 200 km ed alle 14 siamo a metà strada. Poco traffico, qualche nuvola e l’ambiente circostante che ci ricorda che l’estate da queste parti ancora è lontana. Non più alberi verdeggianti ma solo arbusti secchi e senza foglie. La foresta è molto più rada, tutto è più triste. Oggi è domenica e fortunatamente non troviamo i numerosi camion che sfrecciano a 130 all’ora. Sono più numerosi i camper, ovvero quelle enormi case viaggianti che molto spesso hanno una jeep a traino. Ve ne sono a centinaia, roulotte grandi come pullman che tagliano il paese in tutte le direzioni. Sembra che negli USA sia diffusa la passione per questo tipo di vacanza: quando si va in pensione, molti amano comperare una casa viaggiante e muoversi attraverso i 50 stati dell’unione.
Lasciamo la Virginia ed entriamo in Pennsylvania, poi l’Ohio e finalmente il Michigan. Il territorio è sempre più piatto e desolato. Fiumi e laghi sono le uniche cose che movimentano il paesaggio, e noi continuiamo a macinare km su km. Stiamo battendo la migliore previsione d’arrivo, in fondo basta non perdere troppo tempo nelle soste.
Entriamo in città che sono circa le 18.00. La città ha una estensione paurosa a fronte di una densità molto bassa di abitanti, circa 700.000. Ci dirigiamo presso l’hotel che ci ha indicato l’addetto alla comunicazione FCA Gualberto R – l’albergo che avevamo prenotato noi sembra infatti essere il ritrovo delle gang criminali che imperversano a Detroit. Non potevamo certo saperlo… sulle recensioni non vengono segnalate certe caratteristiche. Gualberto ci attende sulla porta dell’hotel e ci informa, con nostra grande gioia, che per queste due notti saremo ospiti del grande gruppo Fiat Chrysler.
Dopo la doccia andiamo a cena: due pulmini FCA ci accompagnano presso un ristorante poco lontano, siamo nel quartiere greco e greco è anche il ristorante. Gualberto è un perfetto ospite, ci racconta tutto quello che c’è da sapere su Detroit, sul Michigan e sull’intero paese. Una memoria storica a 360° e con un linguaggio così chiaro e semplice che staresti a sentirlo parlare per ore. Ci racconta delle esigenze del cliente americano in fatto di automobile e scopriamo che in America, quando ci si reca presso un autosalone per acquistare una nuova vettura, l’acquirente pretende di uscire dal negozio guidando la sua nuova vettura, il giorno stesso dell’acquisto. Questo costringe gli autosaloni ad avere una scelta molto ampia di modelli, cosa totalmente diversa che nel nostro paese.
Non facciamo molto tardi, oggi è stata una giornata pesante e domani ci attende una giornata ricca di impegni.