Giornata caldissima e già dalle 6 del mattino siamo tutti in piedi a trafficare con le ultime cose. Si stipano i bagagli dei ritardatari, si applicano gli ultimi adesivi, ci si sistema l’uniforme. Dobbiamo essere in Piazza San Pietro per le 10,30, oggi il Santo Padre rivolgerà un saluto alla nostra missione e per noi il momento è di una importanza unica.
I 17 componenti (io non sono superstizioso) del gruppo hanno alloggiato tra il Reparto Mobile ed altre abitazioni ed ora eccoci tutti insieme a guardarci in viso come per dire: il grande giorno è finalmente arrivato.
Arriviamo al Vaticano in blocchi separati e parcheggiamo i mezzi, i due furgoni e le 11 motociclette, in Piazza Pio XII.
L’interesse mediatico intorno alla nostra missione è fortissimo: sono numerosissime le interviste e ed i collegamenti tv anche in diretta, grazie anche al coinvolgimento delle Relazioni Esterne del Dipartimento della P.S..
Il caldo non risparmia nessuno e con l’uniforme ordinaria indosso è ancora più forte. Il sudore scende sulla fronte e sul collo come se qualcuno avesse lasciato il rubinetto aperto: io e Richard siamo fermi e immobili sotto il sole in attesa del collegamento tv per un tempo che per noi sembra infinito.
Arriva la Fanfara della Polizia di Stato, che farà da cornice a questo splendido quadro domenicale.
Ecco che arrivano le 12.00 e si spalanca la finestra dove il Santo Padre è solito recitare l’Angelus. Siamo tutti in preda ad una fortissima emozione, compresi i nostri amici di fede musulmana Mohamed e Mehmet. La religione unisce e non divide.
Quando Papa Bergoglio saluta i motociclisti della Polizia di Stato e la Fanfara parte un calorosissimo applauso ed è proprio con le note dell’inno della Polizia che si chiuderà questa meravigliosa mattinata.
La colazione è prevista presso il centro dello IAF, l’Isola dell’Amore Fraterno: è una comunità di detenuti ed ex detenuti che hanno voluto contribuire alla nostra missione raccogliendo dei fondi, frutto del loro lavoro, che verranno utilizzati per l’acquisto di una delle motociclette da donare ai medici del Nepal. Io personalmente considero questa iniziativa dello IAF molto importante e significativa: la riabilitazione ed il reinserimento possono ricostruire la vita di una persona.
Partiamo alle 17.00, il viaggio ha inizio. Ci separano 360 km circa da Cesena dove pernotteremo: saremo ospiti del C.A.P.S., la scuola di perfezionamento delle “specialità” della Polizia di Stato.
La percorribilità è ottima, ma superata Perugia siamo investiti da un nubifragio tremendo. Più di 50 km sotto una pioggia battente con una temperatura che scende fino a 18°. Quando ero in San Pietro questa mattina avevo pregato per una temperatura più mite, ma forse ho pregato troppo forte!!!
Giungiamo al CAPS per l’ora di cena e troviamo appropriato chiudere la serata con una piadina romagnola!!!