Risveglio amaro. Nottetempo ignoti hanno rubato a bordo di uno dei Daily ed il danno è per noi ingente: tutti i documenti inerenti ai furgoni, gli originali di costituzione e seguenti della Onlus e delle apparecchiature elettroniche. Passino tablet e GPS, ma per i documenti è un disastro. I documenti doganali che ci sarebbero serviti per uscire dal Sudamerica, le carte di circolazione. Al momento non so come faremo a ricostruire il tutto, ma ora non c’è tempo per pensare, ci attendono per le 12 ad Asuncion e dobbiamo andare. Informiamo del furto la collaboratrice del Console e partiamo.
Metà del percorso è del tipo autostradale con due corsie per ogni senso di marcia, ma poi si va su una sola corsia ed è un dramma. Si procede lentamente e per percorrere meno di 350 km impieghiamo 6 ore.
Il Paraguay è un paese tropicale senza nulla invidiare all’Africa. Folta vegetazione interrotte da coltivazioni. A differenza dell’Argentina la densità di popolazione è altissima e sono frequenti i villaggi ai lati della carreggiata e, sempre a differenza dell’Argentina, è impossibile rimanere senza benzina: c’è un’inflazione di gasolinere e di farmacie (c’è ne è una ad ogni angolo di strada). Lo stato delle cose è sufficiente ed il
A pochi km dal centro il traffico impazzisce, il caldo e l’umidità si accentua ed arriviamo all’appuntamento alla Cattedrale con l’Arcivescovo puntuali al secondo e cioè proprio nel momento in cui il sacerdote stava raccontando ai fedeli la nostra iniziativa.
Dopo la benedizione dell’Arcivescovo, con l’aiuto del parroco troviamo un alloggio presso il Seminario della città. Una stanza enorme con 30 letti ed una montagna di materassi accatastati su un lato della parete. 6 ventilatori al soffitto, ma con il caldo che fa non riescono a migliorare neanche di uno 0, la temperatura all’interno. Non abbiamo la forza di fare nulla e trascorriamo il pomeriggio a sistemare le nostre cose ed a mettere a punto i mezzi.