Ci prepariamo con tutta calma e dopo aver usufruito finalmente di bagno e doccia usciamo in moto, il primo appuntamento con la polizia di frontiera è alle 9.00.
In strada, in centro come in periferia, regna il caos totale: un traffico impazzito con un contorno di lavori in corso ed un sole già al massimo ci fa compagnia per i 40 km che occorrono per recarci presso il comando generale.
Stiamo infatti tornando indietro sulla strada che ieri abbiamo percorso per entrare in città. Nonostante le due auto di scorta impieghiamo quasi un ora per arrivare a destino.
L’incontro è con il comandante generale della polizia di frontiera che ci accoglie in una grande aula con aria condizionata e bibite. Le prime ad essere salutate sono le bibite, non resistevamo più dalla sete.
Ci vengono esposti i problemi dell’immigrazione clandestina che sono molto simili ai nostri, specialmente nella parte di Angola che confina con il Congo, li c’è un maggior flusso di congolesi che violano la frontiera per andare alla disperata ricerca di diamanti di cui quella parte di territorio è ricco.
Una visita ai mezzi in dotazione alla polizia e foto di rito completano il ricevimento prima di risalire sulle selle bollenti delle nostre moto.
Non facciamo in tempo a rientrare che subito dobbiamo ripartire per il secondo appuntamento con il Vice Capo della polizia nazionale.
Qui si va in uniforme ed indossarla non è affatto facile. Il caldo è bestiale e con la forte umidità non riusciamo a calzare nulla. L’operazione si svolge con l’asciugamano intorno al collo perché il sudore scende dalla fronte ininterrottamente.
Terminiamo l’operazione sul furgone, siamo già in ritardo. Al comando centrale di polizia lo schema è pressoché identico, ma qui abbiamo la possibilità di illustrare bene la nostra missione e finalità.
L’attenzione della polizia congolese nei nostri confronti è stata davvero eccezionale e per questo ringrazio più volte il comandante che con il suo supporto ci ha consentito un passaggio sicuro sul territorio.
Ci viene esposto che le sofferenze del paese dal punto di vista della criminalità sono diverse, ma per fortuna non hanno espressioni di crimine organizzato come la “mafia”. Le armi, il grande quantitativo di armi in circolazione è un vero problema con il traffico di droga, sono questi i due temi che la polizia combatte quotidianamente.
Scambio di doni e lasciamo il centro per tornare al compendio. Qui abbiamo un comodo cortile dove poter controllare a fondo i mezzi.
La moto di Celestino viene portata in officina, i cerchi storti di Luis vengono smontati e portati in altra officina, la mia moto viene smontata e si scopre che il tappo del bulbo pressione olio non ha la guarnizione. E chi fa tutto??? Il grande Marco ovviamente.
Per la sera ci si organizza una pasta made in Egidio di zucca e funghi, tre kili per 17 persone e neanche basta!