Dopo una giornata da turista per le vie del centro siamo di nuovo impegnati nell’ultima operazione di questa incredibile missione, la spedizione dei container. Dopo due mesi di cielo azzurro non poteva che essere per oggi la prima giornata di nubifragio per MotoForPeace.
Rispettate le previsioni, pioggia forte e vento a raffiche da 100 all’ora. L’estate indiana, di cui ho parlato alcuni giorni fa, provoca questo effetto: da terra, dal deserto spira un vento forte e caldo che si scontra con quello freddo dell’Oceano e questo genera delle perturbazioni energiche.
Così sotto una pioggia battente ci portiamo verso il porto facendo attenzione alle raffiche di vento che sollevano me e la mia moto da terra. 18 km di secchiate d’acqua fino al magazzino dove ci attendono i due container da 40’ con cui spediremo i nostri mezzi a casa.
Si inizia sempre dai furgoni togliendo le ruote e montando dei cerchioni nudi che consentono di abbassare notevolmente l’altezza degli Iveco. Per sicurezza smontiamo anche gli specchietti esterni e le pedane posteriori e solo senza quest’ultime entrambi i mezzi stanno dentro al centimetro.
Più semplice per le moto, basta legarle con due cinghie su uno dei lati ed altre due cinghie per fissarla alla moto che ha al fianco dx o sx ed i container sono pronti in 4 ore.
Piove ancora molto e rientriamo con due Uber alla casa IPA che sono quasi le 16.00, giusto in tempo per due fettuccine che Valter organizza in un quarto d’ora, grande Valter.
E si, a questo punto il viaggio è proprio concluso. Il nostro aereo partirà domenica nel primo pomeriggio ed arriveremo a Roma il mattino del lunedì. Simone anticipa la sua partenza a domani e Celestino al sabato.
Un viaggio intenso e ricco di emozioni, così ricorderò la prima edizione degli “anonimi della fede”. Per tutti è stato un viaggio diverso da quelli che abbiamo realizzato fino ad oggi.
In questi due mesi abbiamo potuto vedere da vicino il prezioso lavoro dei missionari cattolici nell’Africa Australe e quale importanza hanno per le comunità locali. Abbiamo parlato con loro, conosciamo il loro nome, la loro storia: nella maggior parte dei casi queste persone hanno lasciato la loro famiglia, i loro affetti per dedicare l’intera vita al prossimo. Vengono da molto lontano e nessuno di loro ci ha mai manifestato l’intenzione di voler tornare a casa, anche un volta terminato il loro Ufficio.
Gli Anonimi della Fede condividono con il loro prossimo tutto, il disagio, il sacrificio, le difficoltà di tutti i giorni e le problematiche del paese in cui si trovano, sono delle persone incomparabili.
Ringrazio tutti quelli che ci hanno seguito ed incoraggiato in questi due mesi che per noi sono stati molto difficili. Abbiamo dovuto affrontare molteplici criticità che per fortuna si sono sempre risolte nel migliore dei modi.
In riferimento ai due compagni di viaggio colti da malaria, Luis e Riccardo, vi posso rassicurare oggi sulle loro condizioni di salute: sono rientrati entrambi a casa ed il loro stato migliora di giorno in giorno.
Grazie anche alle aziende che hanno voluto sostenere il nostro progetto e che ci hanno consentito di portarlo a termine.
Arrivederci alla prossima missione che sarà probabilmente in…