Si parte sempre all’alba con l’obiettivo di fare più km possibile, considerando che avremo da attraversare la dogana, un po’ di fuoristrada e diversi km prima di arrivare al Gobernador Gregores, ottimo compromesso per avvicinarsi al Calafate.
Alle 8.00 siamo già in frontiera e contro ogni previsione in due ore abbiamo completato le procedure, compresa l’assicurazione RC per l’Argentina (la polizia ha chiamato una signora, che probabilmente a quell’ora dormiva, che è venuta a stipulare le polizze in frontiera al costo di 30 dollari a moto).
Ci troviamo davanti subito circa 50 km di sterrato, pietre e sabbia, che consente una buona media, ma un attimo di distrazione e Celestino è a terra. Non poteva non cadere anche in questo viaggio!!! Moto rovinata e braccio dolente, lo spagnolo lascia la guida della Transalp a Norbert.
Tiriamo senza sosta fino a sera attraverso dei paesaggi favolosi, anche se aride la visione di quelle immense vallate m’incantano. Emù, piccoli lama, una specie di armadillo, uccelli rapaci, il territorio anche se dall’apparenza inospitale ha una fauna molto differenziata.
Fiumi, piccoli laghi, la Patagonia è una sorpresa continua. La catena montuosa cilena ci segue sulla destra mentre scendiamo a sud-ovest. Percorriamo rettilinei senza fine nel silenzio più assoluto, solo il vento a farci compagnia.
I paesi che attraversiamo sembrano degli avamposti della civiltà in questa terra così isolata. Solitamente sono formati da un brevissimo agglomerato di abitazioni con pompa di benzina, posto di soccorso e stazione di polizia, ma è raro incontrare persone che passeggiano o bimbi che giocano in strada.
Guidiamo fino al tramonto ed i colori, i riflessi del sole che cade sono appassionanti. Eccoci a Gregores, un centro un pochino più grande degli altri visti oggi, ci sono addirittura due semafori a regolare un incrocio, un incrocio che vedrà forse due macchine ogni ora. Siamo sistemati all’interno di un centro sportivo su dei letti a castello e come al solito il gruppo si divide in russatori seriali e russatori aspiranti.