Giungiamo a Parigi in perfetto orario.
Quelli che non arrivano in orario sono i bagagli che ci costringono ad una lunga attesa, un’attesa che per poco non ci fa perdere la coincidenza per Roma.
Altre due ore di volo e siamo a casa.
Fiumicino non è proprio deserto, molte persone in fila per il controllo passaporti e di nuovo lo scanner per la temperatura. Altra fila per riempire dei moduli dove ci viene notificato lo “stato di quarantena” per ognuno di noi.
Con tutti i miei compagni di viaggio ci raccogliamo per l’ultima foto e ci salutiamo con un grande abbraccio. Certo, questa avventura ce la ricorderemo, è il commento di tutti.
Torno a casa in taxi percorrendo un raccordo anulare desolato. Non credo di essere mai stato così felice di tornare a casa.