Ed il viaggio ha inizio.
Vestiamo il nuovo equipaggiamento e come arriva l’auto dei Carabineros, che ha il compito di scortarci a Santiago, lasciamo il collegio che ci ha ospitato per tutti questi giorni.
Fa freddino, ho fatto male a non mettere qualcosa di pesante sotto la giacca, scendiamo a 12 gradi e solo nei pressi di Santiago la temperatura risale appena un po’.
Il primo appuntamento è con l’Arcivescovo presso la Cattedrale della città, un luogo meraviglioso, ricostruito più volte a causa dei frequenti terremoti, l’ultimo del 2010, che hanno devastato la capitale cilena.
Veniamo accolti nel salone delle rappresentanze e dopo la cerimonia di rito ci viene offerta la possibilità, che subito cogliamo, di visitare l’intera struttura. Dal campanile si gode un panorama meraviglioso, la città circondata da cime immense alcune coperte da ghiacciai permanenti.
Non abbiamo però molto tempo a disposizione e rapidamente veniamo scortati presso il Santuario dell’Immacolata Concezione che si trova ai margini della città a circa mille metri di altitudine con una panoramica veramente straordinaria di tutto Santiago.
Questa immensa opera è stata realizzata intorno ai primi del novecento, ma anche in questo caso, a causa dei terremoti, il santuario è stato restaurato più volte. La statua della Madonna domina la città, è la patrona della capitale ed a lei si rivolgono, soprattutto, le donne che vogliono avere dei figli. Ci sono circa 35 gradi e salire i gradoni della chiesa, con stivaloni da moto e pantaloni tecnici, risulta molto faticoso.
Ci spostiamo alla Casa Rosada: questo luogo, di ispirazione cattolica e finanziato unicamente da privati, accoglie persone anziane malate ed indigenti. Un rifugio per i pensionati che rimangono da soli e qui trovano le cure amorevoli degli assistenti della casa e dei volontari. Doniamo a loro il materiale sanitario che abbiamo portato da Roma, sarà sicuramente un sostegno importante per la vita del centro.
Ma la nostra corsa odierna non si ferma e ci portiamo presso il convento che ci ospiterà per la notte. Siamo alloggiati in stanze minuscole con un arredo essenziale, ma finalmente abbiamo un letto. Non abbiamo neanche il tempo di guardarci troppo intorno che dobbiamo vestire l’uniforme ed andare all’incontro con il rappresentante dei Carabineros, il Generale responsabile dell’Ufficio Transito. Il posto di polizia si trova adiacenti allo stadio, ed è in corso un match per la coppa America.
Siamo accolti in un clima cordialissimo, con alcuni ufficiali che ci illustrano i diversi temi che i carabineros si trovano ad affrontare in questo periodo politico molto particolare. Il team di MFP per l’occasione ha portato un dono speciale: una statua di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato. Prima di partire dall’Italia siamo venuti a conoscenza che era stata incendiata una preziosa basilica cattolica, punto di riferimento delle cerimonie religiose dei carabineros. Una realizzazione in stile gotico del 1800 data alle fiamme dai dimostranti. Il nostro presente in segno di solidarietà.
Foto di rito e rientro al convento dove abbiamo la possibilità di recuperare sonno e forze.
Prima della cena andiamo a portare un breve saluto nella casa, sempre all’interno della struttura, che ospita suore ultraottantenni con ridotta capacità di autosufficienza. Sono quasi tutte italiane e scambiare quattro chiacchiere con loro è un vero piacere. Ma c’è una sorella che si sente più in forma delle altre e ci chiede, con nostra grande meraviglia, di fare un giro in moto. Ci mettiamo un po’ per farla sedere sulla moto ed Egidio che la scorrazza per qualche minuto all’interno dell’ampio parcheggio. Una esperienza che avrebbe voluto fare da anni, ci confessa.