È andata bene: un letto è sempre un letto, anche se dormi in una piazza e mezza con accanto Marco il “falegname”. Il programma di oggi prevede l’arrivo a Sesriem per visitare le dune più belle del mondo, ma per farlo c’è la necessità di percorrere più di 200 km in fuori strada. I primi 100 km sono ancora di asfalto fino a Maltahohe dove facciamo nuovo rifornimento e prendiamo quella mezz’ora di Wi-Fi necessaria per salutare amici e parenti.
Inizia lo sterratone che ci porterà alle dune e da subito si capisce che tanto facile da percorrere non è. Inoltre le mega jeep che lo attraversano vanno a velocità pazzesca nonostante il limite è dei 60. Il panorama cambia ancora, ora è da vero deserto con roccia e cespugli radi e formazioni montuose che salgono e scendono dando un senso di movimento all’area circostante.
Mi fermo per una sosta pranzo dopo circa 80 km e raccolgo le impressioni del team che non sono tanto brutte, certo la strada è impegnativa e non facilissima come spesso vengono definiti questi off-road, ma con un poco di pazienza si arriva.
Riprendiamo la strada con un caldo che sfiora i 35 ma ricordo che siamo sempre sui 1500 di altitudine e basta un po’ di vento a mitigare la calura.
Lo sterrato cambia aspetto, salite e discese vertiginose complicano la guida (le moto molto cariche non rispondono come dovrebbero alle sollecitazioni) ma il panorama diventa ancora più affascinante. Ecco le prime zebre e le grosse antilopi orici che percorrono con noi alcuni tratti di strada. Le zebre si fanno addirittura accarezzare anche se rimangono sempre diffidenti.
Ultimo bivio per Sesriem ed ultimi km, ma sono i più difficili. Le grandi pianure raccolgono la sabbia che mescolata ai sassi rappresentano vere insidie per i pneumatici. Cade Alessio ed il mitico Bert, ma anche il resto del gruppo rischiano più volte di andare terra anche se la velocità che portiamo è davvero minima.
Marco a quest’ultimo incrocio si accorge delle moto ferme già a sinistra e tira dritto, sulla sella posteriore ha Gabriele che era intento a filmare dalla parte opposta, ma non è un problema, anche da quella parte si arriva a Sesriem con solo qualche km in più.
Rifornimento e sosta per i valorosi, mentre Riccardo con Elvy si recano presso il campeggio per confermare il nostro pernotto. Il luogo dove sosteremo è molto di più di un semplice camping, è un parco naturale che accoglie migliaia di persone su un territorio vastissimo.
Prendiamo posto adiacenti ad una piazzola attrezzata e mentre una metà del team monta le tende gli altri volano a visitare le dune. Nonostante l’ora fa ancora molto caldo ma c’è sempre quel venticello fresco che ti aiuta. Doccia e breve discussione con un vicino troppo permaloso che si lamenta di Eckart, che per gonfiare il suo materassino lascia la moto accesa per qualche minuto. Forse era solo un pretesto o magari era nervoso di suo in quanto tra la nostra piazzola e la sua c’erano più di 100 metri e sono ancora le 5 del pomeriggio.
Il gruppo in visita torna insoddisfatto, sono arrivati in ritardo per accedere al parco delle dune e sono dovuti tornare indietro accontentandosi di averne vista soltanto una denominata la “45”, perché posta al km 45 della statale.
Spaghetto nel deserto e due ciance per raccontare la giornata. Si parla delle cadute: la moto di Alessio ha riportato leggeri danni ad una valigia e gli è scoppiata la sospensione anteriore mentre Bert ha un malleolo contuso, bruttino a vedersi ma non credo sia una cosa molto seria mentre la moto è ok. L’aria torna ad essere molto fresca, caratteristica è l’escursione termica, ed è meglio coprirsi, anzi meglio ancora andare a dormire.