Un risveglio senza galli non è cosa da poco, si riesce a dormire il giusto. L’appuntamento per visitare le cascate è alle 9.00 ed abbiamo tutto il tempo per la colazione e la lavanderia, le nostre tute da moto versano in condizioni disastrose. Il servizio lavanderia funziona in modo inusuale: si riempie un sacchetto di plastica con tutto quello che può entrarci al costo di 5$.
L’ingresso alle cascate costa invece 30$ e li vale tutti. Un fronte di cascate di più di un km che versa circa un milione di litri di acqua al secondo con una potenza tale che l’acqua nebulizzata sale verso il cielo per centinaia di metri ricadendo a pioggia in un ampissimo raggio.
Si cammina per circa un km parallelamente al fronte d’acqua e da alcune piazzole si può ammirare questo spettacolo definito una delle 7 meraviglie nonché patrimonio dell’UNESCO.
Ma il sito merita più attenzione ed alcuni di noi decidono di sacrificare qualche dollaro in più per un breve giro in elicottero: dall’alto il panorama è entusiasmante, credo uno dei più belli a cui abbia assistito.
Il pomeriggio lo trascorriamo invece a rielaborare il nostro itinerario: decidiamo così di non salire più fino ad Harare, il ritardo accumulato ed i troppi km non ce lo consentirebbero.
Cambiamo in questo modo: due giorni per visitare e documentare la diocesi di Hwange, altri due giorni per quella di Gweru e poi ridiscendere a sud verso Francistown come da programma.
Non possiamo distrarci troppo e prestare massima attenzione allo stato delle strade è d’obbligo, se vogliamo tornare con tutti i mezzi a Città del Capo.